Nasce a Forlì e da subito sperimenta nuove tecniche di espressione figurativa.
Si confronta con gli artisti forlivesi da cui assorbe le tecniche tradizionali e dopo qualche anno si specializza nella tecnica dell’ affresco.
Giacomo Lascini utilizza una struttura bidimensionale come palcoscenico mutante per evidenziare i substrati nascosti dei suoi soggetti pittorici.
La tecnica dell affresco applicata ad una superfice mobile, permette l intrusione radicale dell idea trasformata in materia e rende visibili i passi evolutivi di una composizione variabile, soggetta all interazione che ne fissa il momento culminante.
Prospettive diverse interpretano l evidenza delle sue tematiche, filtrate da uno strato di materia in superficie, a rappresentare il mondo oggettivo.da tutti percepito, ed uno strato velato, misterioso incomunicabile, a rappresentare il mondo soggettivo che si relaziona a dimensioni compenetrate.
Giacomo Lascini opera tra l irreale e l apparente, insinuando i suoi soggetti fra il delicato confine che li separa, suggerendo all osservatore esperto quale specchio utilizzare per riconoscersi. La scelta di una tecnica complessa, complementare a un processo figurativo sensibile, lo distingue per orgoglio: virtù riservata a pochi artisti, solitamente anacronistici: artisti che osano mettersi alla prova scegliendo sempre la strada più difficile!